Un ringraziamento agli
Amici di Ponte Carrega a nome nostro e di tutta la cittadinanza, per
il convegno sul dissesto idrogeologico “Il Territorio come Bene
Comune” che anche quest'anno è stato un successo per l'affluenza
del pubblico, o meglio dire dei cittadini che hanno voglia di
conoscenza. Il pubblico, ovvero le istituzioni, hanno invece
disertato l'incontro. Prendiamo atto che il sindaco Marco Doria e gli
assessori Garotta e Crivello che erano stati invitati, evidentemente
non ritengono le informazioni diffuse in quest'occasione, di
rilevante interesse per le istituzioni. Io, da semplice cittadino, ho
imparato molto da questo convegno e ho deciso insieme all'aiuto di
Guido Lattanzio, tecnico dalle mani d'oro, di contribuire
gratuitamente con le nostre competenze alla massima diffusione di
questo evento. Speriamo che le istituzioni lo guardino almeno dallo
schermo del loro computer, sono convinto che insegnerà molte cose,
perfino a loro. La prima cosa che dovrebbero imparare, viene proprio
dal titolo del convegno: “Il Territorio come Bene Comune”: la
cosa pubblica non è la gestione di interessi pubblici a favore di
soggetti privati, né il semplice conto della serva! Ci sono cose che
non hanno prezzo, come la sicurezza dei cittadini esposti al rischio
idrogeologico. Non si può risparmiare sulla vita delle persone, né permettere
nuove cementificazioni in aree a rischio e poi vendere alla
cittadinanza opere come se fossero la salvezza dell'intera umanità,
non è coerente e puzza come il pesce marcio. Il valore della
conoscenza, della condivisione, della cittadinanza attiva e della
democrazia partecipata, sono altri insegnamenti di estremo valore: se
tutti ci adoperassimo per spalare il fango anche quando l'emergenza è
finita, potremmo evitare che la nostra memoria venga cancellata ogni
maledetta volta, da notizie che ci vengono vendute in buona, e meno
buona fede, dai media tradizionali. La rete ci insegna tante cose
sbagliate, ma anche se esistesse un solo aspetto positivo della rete
(e così non è), è proprio questo: la sua "memoria". Noi a questo
progetto di spalare il fango tutto l'anno, aderiamo e aderiremo
sempre, perché lo riteniamo un dovere civico. Dal momento in cui gli
strumenti a disposizione di tutti oggi esistono, fare rete nella
rete è, e dovrebbe essere un
obiettivo di ogni "cittadino consapevole". Il convegno ha toccato temi
come la resilienza, il governo del rischio, le opere, le tecnologiche
a disposizione per contrastare le alluvioni, tutti argomenti di
inestimabile valore. La buona notizia ce la conferma il prof. Rosso
che assicurato dall'assessore Garotta incontrata al convegno in
incognito, annuncia: “lo scolmatore del Bisagno si farà”.
Speriamo, aggiungo io, che sia fatto a regola d'arte, non al
risparmio, come nel caso del mini-scolmatore del Fereggiano. E dal
momento che siamo già in campagna elettorale, io farò come San
Tommaso, che non ci credeva se non ci metteva il naso. Troppe volte
abbiamo creduto a promesse in campagna elettorale che poi ad elezioni
avvenute sono state puntualmente disattese. La mitigazione del
rischio e gli investimenti per contrastare il dissesto idrogeologico,
citando il prof. Menduni presente al convegno dell'anno scorso, dal
nome “dissesto idrogeologico: un'opportunità per la città” non
danno consenso! Il politico non vuole investire in qualcosa che se
funziona non si vede. Meglio le opere che danno visibilità, nelle
quali si può tagliare il nastro. Ebbene oggi forse, vista la
particolare situazione genovese e ligure, potrebbe verificarsi
l'eccezione a questa regola, vista la rabbia dei cittadini dopo le
alluvioni. Ma attenzione, noi che siamo cittadini, vigileremo
affinché le opere che verranno approvate, non siano avviate al solo
fine di recuperare elettorato, per poi magari essere bloccate per la loro pericolosità. Vogliamo che esse siano solo ed esclusivamente opere per il "Bene
Comune", e l'assenza delle istituzioni al convegno, non fa che
rafforzare il mio sospetto. Mi auguro per tutti noi e soprattutto per
i nostri figli e nipoti che ciò non accada. A parte tutto, sfoghi
compresi, grazie agli Amici di Ponte Carrega, amici della città
tutta.
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