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lunedì 3 febbraio 2014

Il letargo degli italiani sta finendo? Oppure non c'è più tolleranza?

          Il lungo letargo durato 40 anni sta per finire? A sentire le persone che abbiamo intervistato ieri alla Fiera di Sant'Agata di Genova, sembra proprio cosi. Alla domanda: cosa ne pensate del decreto IMU -Bankitalia, in molti sembrano essere davvero informati. E se pure qualcuno ci urla vergogna e fassisti, e per quanto queste interviste non rappresentino un campione sufficientemente reale, fanno sorgere un dubbio machiavellico. Che la bagarre in Parlamento di questi giorni, sia servita ad informare su un tema che altrimenti sarebbe passato in sordina o nella totale indifferenza? Non per giustificare i mezzi, piuttosto per provare a capire il perché di quest'anomalia del “cittadino informato” proviamo ad imbastire un analisi. Una notizia quando è grossa, qualsiasi essa sia, non guarda in faccia a nessuno, nemmeno agli editori. E così, tu direttore, non puoi non usarla per vendere il tuo giornale, perché se non lo fai tu, magari campeggerà sulla prima pagina del tuo concorrente editoriale. Quindi la dai, e quando lo fai non puoi mistificare la realtà, perché è di un fatto accaduto e documentato che stai riferendo. Ma se da un lato prevale il voyeurismo di stampa e televisioni (sbatti il mostro in prima pagina), dall'altro si deve, per dovere di cronaca, rispondere ad una delle domande fondamentali del giornalismo: perché? E qui casca l'asino, o il pennivendolo di turno. Per quanto gli editoriali abbiano cercato di spostare l'attenzione dell'opinione pubblica, sui vizi di forma dell'opposizione, scimmiottando la strategia d'attacco/difesa del governo e senza soffermarsi sull'inedito uso della tagliola, l'effetto collaterale è proprio quello di informare sulle motivazioni di una cosi dura opposizione e sul vero intento del decreto Imu – Bankitalia. Cosi anche i sondaggi che in questi giorni sulle televisioni chiedevano agli italiani con chi stai Letta o M5S mostrano un opinione pubblica schierata tra il 60-80 % con il movimento dei cittadini in Parlamento. Questa, crediamo possa essere una possibile lettura di questo singolare fenomeno di risveglio della coscienza politica degli italiani. Un altro motivo potrebbe essere rappresentato dai superati limiti di tolleranza verso una classe politica ed un governo che niente ha fatto per aiutare i cittadini che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e preferisce elargire generosi dividendi alle Banche private. Che ne pensate?   

sabato 1 febbraio 2014

#BOLDRINIACASA ecco cosa dicono i cittadini

#IMU-Bankitalia: oh banca ciao...banca ciao...banca ciao ciao ciao

                   La ricapitalizzazione di Banca d'Italia non è altro che un regalo da 7,5 mld alle banche. Fate attenzione al giochetto. Il 58,7% delle azioni di Banca d'Italia sono già in mano a soggetti privati. Fino ad oggi però le quote non erano commerciabili, quindi che valessero 300 milioni delle vecchie lire (valutazione del 1936) o milioni di euro aveva poca importanza, era un valore indicativo e discrezionale.
Ora, grazie alla possibilità di vendere le azioni, le cose cambiano. Il decreto prevede che ogni azionista non potrà possederne più del 3%, le quote in eccesso dovranno essere vendute. Banca d'Italia le riacquisterà per ricollocarle sul mercato fra 3 anni. Così il guadagno per Intesa San Paolo (30,3%) Unicredit (20,1%) e Assicurazioni Generali (6,3%) è assicurato, o meglio dire, regalato! E fin qui tutto male, ma ora viene il bello.
              Dalla tassazione dell'operazione truffaldina si reperiranno le risorse per evitare il pagamento della seconda rata IMU. I-M-U la tassa che ci perseguita! L'IMU è un po' come il cacio sui maccheroni, o il prezzemolo, va bene su tutto, anche quando serve a complicare, a disinformare, ad ingannare i cittadini. Il decreto IMU- Banca d'Italia già nel suo titolo fa presupporre che a pagare la seconda rata IMU sia proprio la Banca Nazionale. E l'Italiano medio, disinformato, disinteressato ai destini del suo Paese, disilluso fino al midollo sentendo la notizia, magari si fermerà solo a leggerne il titolo e cadrà pure nell'inganno del nome dato al decreto.
             Ma pensiamo ad un nome più realistico. Vediamo... “IMU che ti viene, Banca d'Italia che se ne va?” Quando un governo inventa questi equilibrismi lessicali e nasconde le sue reali intenzioni, qualcosa non va. Allora forse anche chi ha perso ogni illusione potrebbe spingersi a dire “disoccupato, precario, esodato, cassa integrato, si … ma coglione no” e chissà quale altra vergognosa e oltraggiosa frase potrebbe venirci in mente da cittadini informati su fatti e fattacci se ci trovassimo lì di fronte Bo...h! Quando poi a dettare le regole della democrazia sono due condannati, allora si che si può superare ogni limite, altro che decreti e contro decreti. Ma visto che il pudore è superato da un pezzo, allora perché non fare un decreto davvero creativo, che so IRPEF – Missione lunare: chi partecipa alla missione non paga IRPEF e chissà cos'altro.

             Un sentito ringraziamento alla casta degli scribacchini che invece di soffermarsi sui contenuti dello spudorato decreto, sull'uso della tagliola da parte del presidente della camera Boldrini e sull'inedita ed eccezionale opposizione, ha preferito, ad eccezione del Fatto Quotidiano, focalizzarsi sulla bagarre che è scoppiata in Parlamento per l'opposizione del M5S, depistando l'attenzione dalle conseguenze che questo decreto avrà sui destini della Banca D'Italia, la nostra banca nazionale e sul rischio che le nostre riserve siano svuotate di 7,5 mld di euro, per non parlare di quello che potrebbe succedere fra tre anni, quando le azioni saranno messe sul mercato. Un regalo che consentirà alle Banche di presentarsi all'esame imposto da Bruxelles agli istituti bancari con una riserva di liquidità sufficiente, la nostra riserva! Un caso simile è avvenuto negli Stati Uniti nel 2008 quando il congresso fu costretto, spinto da pressioni della Presidenza, ad approvare il salvataggio delle banche. Michael Moore famoso documentarista nel suo reportage sulla crisi americana lo definì un colpo di stato finanziario. Qui da noi ciò che sta succedendo ci caratterizza agli occhi del mondo, si è vero, ma per l'inganno istituzionale perpetrato ai danni dei cittadini da una classe politica che ubbidisce ai poteri forti, veri mandanti dei decreti, in salsa di creatività tipica all'italiana.