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mercoledì 12 febbraio 2014
lunedì 3 febbraio 2014
Il letargo degli italiani sta finendo? Oppure non c'è più tolleranza?
sabato 1 febbraio 2014
#IMU-Bankitalia: oh banca ciao...banca ciao...banca ciao ciao ciao
La ricapitalizzazione di
Banca d'Italia non è altro che un regalo da 7,5 mld alle banche.
Fate attenzione al giochetto. Il 58,7% delle azioni di Banca d'Italia
sono già in mano a soggetti privati. Fino ad oggi però le quote non
erano commerciabili, quindi che valessero 300 milioni delle vecchie
lire (valutazione del 1936) o milioni di euro aveva poca importanza,
era un valore indicativo e discrezionale.
Ora, grazie alla
possibilità di vendere le azioni, le cose cambiano. Il decreto
prevede che ogni azionista non potrà possederne più del 3%, le
quote in eccesso dovranno essere vendute. Banca d'Italia le
riacquisterà per ricollocarle sul mercato fra 3 anni. Così il
guadagno per Intesa San Paolo (30,3%) Unicredit (20,1%) e
Assicurazioni Generali (6,3%) è assicurato, o meglio dire, regalato!
E fin qui tutto male, ma ora viene il bello.
Dalla tassazione
dell'operazione truffaldina si reperiranno le risorse per evitare il
pagamento della seconda rata IMU. I-M-U la tassa che ci perseguita!
L'IMU è un po' come il cacio sui maccheroni, o il prezzemolo, va
bene su tutto, anche quando serve a complicare, a disinformare, ad
ingannare i cittadini. Il decreto IMU- Banca d'Italia già nel suo
titolo fa presupporre che a pagare la seconda rata IMU sia proprio la
Banca Nazionale. E l'Italiano medio, disinformato, disinteressato ai
destini del suo Paese, disilluso fino al midollo sentendo la notizia,
magari si fermerà solo a leggerne il titolo e cadrà pure
nell'inganno del nome dato al decreto.
Ma pensiamo ad un
nome più realistico. Vediamo... “IMU che ti viene, Banca d'Italia
che se ne va?” Quando un governo inventa questi equilibrismi
lessicali e nasconde le sue reali intenzioni, qualcosa non va. Allora
forse anche chi ha perso ogni illusione potrebbe spingersi a dire
“disoccupato, precario, esodato, cassa integrato, si … ma
coglione no” e chissà quale altra vergognosa e oltraggiosa frase
potrebbe venirci in mente da cittadini informati su fatti e fattacci
se ci trovassimo lì di fronte Bo...h! Quando poi a dettare le regole
della democrazia sono due condannati, allora si che si può superare
ogni limite, altro che decreti e contro decreti. Ma visto che il
pudore è superato da un pezzo, allora perché non fare un decreto
davvero creativo, che so IRPEF – Missione lunare: chi partecipa
alla missione non paga IRPEF e chissà cos'altro.
Un sentito
ringraziamento alla casta degli scribacchini che invece di
soffermarsi sui contenuti dello spudorato decreto, sull'uso della
tagliola da parte del presidente della camera Boldrini e sull'inedita
ed eccezionale opposizione, ha preferito, ad eccezione del Fatto
Quotidiano, focalizzarsi sulla bagarre che è scoppiata in Parlamento
per l'opposizione del M5S, depistando l'attenzione dalle conseguenze
che questo decreto avrà sui destini della Banca D'Italia, la nostra
banca nazionale e sul rischio che le nostre riserve siano svuotate di
7,5 mld di euro, per non parlare di quello che potrebbe succedere fra
tre anni, quando le azioni saranno messe sul mercato. Un regalo che
consentirà alle Banche di presentarsi all'esame imposto da Bruxelles agli istituti bancari con una riserva di liquidità sufficiente, la
nostra riserva! Un caso simile è avvenuto negli Stati Uniti nel 2008
quando il congresso fu costretto, spinto da pressioni della
Presidenza, ad approvare il salvataggio delle banche. Michael Moore
famoso documentarista nel suo reportage sulla crisi americana lo
definì un colpo di stato finanziario. Qui da noi ciò che sta
succedendo ci caratterizza agli occhi del mondo, si è vero, ma per
l'inganno istituzionale perpetrato ai danni dei cittadini da una
classe politica che ubbidisce ai poteri forti, veri mandanti dei
decreti, in salsa di creatività tipica all'italiana.
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