Oggi nelle piazze
italiane le odi al lavoro, tra musiche e danze propiziatorie,
riecheggiano in una sorta di tam tam ipnotico che sembra recitare
cosi “il lavoro c'è ma non si vede”. Si, perché alla festa dei
lavoratori, ma anche dei cassa integrati, esodati e disoccupati di
ogni sorta e rango, il lavoro, come fossimo in uno spettacolo di
illusionismo, uscirà dal cilindro. Queste musiche soavi che sembrano
cantare di un'altra epoca, quella del miracolo italiano, travolgono
tutti in un onda unta di ideologie anni 60 ormai estinte.
All'ascolto di quelle
magiche parole propagandistiche pre elettorali, che possono
stigmatizzarsi così “Lavoratore italiano stai sereno che il lavoro
arriverà”, noi di Genovirus consigliamo vivamente di toccare
ferro.
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