Caro Sindaco,
perché quando lei parla
di privatizzare le aziende pubbliche locali e di svenderle ai
privati, non cita mai nella sua dichiarazione la parola
“privatizzazioni”? Eppure è di questo che stiamo parlando. Forse
perché non è stato ancora coniato un termine per nascondere ai
cittadini il vero significato di questa azione di governo? Certo non
è un suo compito. A questo penseranno abilmente gli organi
istituzionali nazionali, che sono sicuro presto troveranno le giuste
parole per mistificare le reali direzioni di governo. In questo si
sono sempre dimostrati professionisti; specie quando prendendo
decisioni, cambiando virgole, sostituendo termini scomodi, hanno
legiferato leggi, che nel loro enunciato nascondono sempre qualcosa.
La tutela dei poteri
forti, delle lobby, talvolta di amici e parenti, non hanno fatto
altro che indebolire i diritti e gli spazi democratici dei cittadini.
D'altronde, quand'anche la Comunità Europea indica, nella “road
map” necessaria all'Italia per uscire dalla crisi, l'urgente
bisogno di “revisione del risultato referendario”, cosa c'è da
aspettarsi? Il referendum del 2011 ha affermato che non si possono
privatizzare i servizi pubblici locali ed è questo che lei con la
sua giunta di “sinistra” vuole attuare. Sinistra o meglio dire più che "sinistra", "mancina", come i tiri che le sue azioni provocheranno ai
cittadini. Lei come primo cittadino dovrebbe tutelare i diritti dei
suoi cittadini e non attuare politiche sovversive del risultato
referendario. E' questo che i miei figli si aspettano da lei, e a cui
anche lei se ha figli, dovrebbe pensare se tiene al loro futuro, o li
farà emigrare? Faccia un passo indietro, trasformi le S.p.A. in
aziende speciali. Questo è ciò che il buon senso imporrebbe, che la
maggioranza degli cittadini italiani chiedono, se viviamo ancora in una Repubblica democratica.
Nessun commento:
Posta un commento